Napoli-Parma 2-1, gol di Lukaku e Anguissa: rimonta azzurra nel finale

di Monica Scozzafava

Gli azzurri vanno sotto con la rete di Bonny nel primo tempo. Poi il rosso a Suzuki e l'ingresso del belga cambiano la partita 

Tra Napoli e Parma ci sono alcune decine di milioni di euro di differenza ma la squadra di Pecchia arriva al Maradona e dimostra che la qualità non si compra a peso. Eppure vince il Napoli, in rimonta e oltre il 90’. Perché poi un pizzico di buona sorte non guasta. La fortuna aiuta gli audaci, e Conte lo è: ha chiesto e ottenuto Neres, ha chiesto e ottenuto Lukaku. Sono loro che ribaltano la gara nel finale. Se poi nella porta avversaria c’è un difensore e non un portiere (Suzuki viene espulso e Pecchia non ha più slot, chiede il sacrificio a Delprato).

Il Parma ha meritato (ma la fretta dell’allenatore di esaurire i cambi al 17’ della ripresa è una ingenuità grande), il Napoli ha vinto: è la sintesi di una gara con un finale rocambolesco, terminata 10 minuti oltre il tempo regolamentare. L’effetto Lukaku è forte «sono felice, abbiamo lavorato molto» dice mentre il Maradona canta a festa), suo il gol che riapre la gara, Anguissa dopo qualche minuto mette al sicuro una vittoria insperata. Vale un gol anche la parata di Meret al minuto 100.

La qualità del Parma sta nell’armonia, nell’intensità della manovra. E, sì, anche nella leggerezza di un gruppo, quello di Pecchia, costruito nel tempo che viaggia veloce, non si preoccupa di tagliare il campo, di pedalare a perdifiato e schiacciare la difesa partenopea nella propria metà campo. La qualità sta anche nel ritmo di un ragazzo del 2005, Kolowski, al debutto in serie A, a cui il legno nega la gioia del gol. I legni sono due e sono il preludio dell’azione decisiva: Sohm dopo una percussione personale scarica per Bonny. Meret deve andarci scomposto per fermarlo, il calcio di rigore è ineccepibile. 

Al minuto 18 il Parma è avanti 1-0. E che per tutto il primo tempo continua a spingere, rischiando le ripartenze dei partenopei. La testa è sgombra, il Parma sta meglio ed è più veloce contro i prevedibili contropiedi del Napoli, è sempre ben posizionato quando deve contenere nella propria area. Kvara è l’uomo solo in mezzo al campo, e non perché i suoi compagni siano altrove, ma perché è l’unico che prova a far qualcosa oltre l’ordinario. Il portiere giapponese Suzuki (fin quando c’è) non gli fa passare nulla. Il georgiano viene cercato, quasi come una richiesta implicita di aiuto. La differenza sta tutta qui: il Parma si muove in blocco, il Napoli non riesce a trovare un’armonia di gruppo. Serve Lukaku, evidentemente, per il ribaltone. Con lui in campo gli azzurri diventano cattivi all’improvviso. La partita è un film con un finale che lascia tutti col fiato sospeso. Conte è contento, ma provato: «Abbiamo vinto col cuore, questa gara conferma quello che penso: c'è da sudare ogni partita». Poi sposta il tiro: «La regola di lavorare con il mercato aperto è assurda».

31 agosto 2024 ( modifica il 31 agosto 2024 | 23:54)

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